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Etna 2

Elenco parziale delle eruzioni in periodo storico

 

· 693 a.C. - Viene parzialmente coperto l'Amenano, nasce il Lago di Nicito. È la colata dei Fratelli Pii;

· 123 a.C. - Viene lambita la città di Catania;

· 252 d.C. - L'eruzione giunge ai piedi dell'anfiteatro;

· 394 d.C. - Investì il territorio a nord di Acireale (Bosco d'Aci);

· 475;

· 1169 - Investì il territorio di Acicastello;

· 1329 - Una parte della colata invase il territorio di Mascali mentre l'altra si spinse a nord di Acireale; una terza colata minacciò Catania;

· 1381 - Raggiunse Catania coprendo il Porto di Ognina e seppellendo il fiume omonimo;

· 1408 - Investì Pedara, Trecastagni e Viagrande;

· 1444 - Minacciò Catania;

· 1556 - La lava giunse fino a Linguaglossa;

· 1603; 1609 - La lava percorse 15 chilometri verso Adernò (oggi Adrano);

· 1614 - L'eruzione più lunga del periodo storico;

· 1634; 1640; 1646 - Formò Monte Nero;

· 1669 - Lava dai Monti Rossi, a nord di Nicolosi. Distrutti Belpasso e altri 13 comuni; raggiunta e circondata Catania;                                                                                

              creata nuova terraferma per alcuni km a sud-ovest della città; scompare definitivamente il Lago di Nicito e il fiume Amenano viene per la massima parte sepolto;

· 1694; 1702; 1727; 1732; 1748; 1752; 1780; 1787;

· 1792 - Minacciò Zafferana Etnea;

· 1802; 1809 - In 12 giorni la lava percorse 6 chilometri;

· 1838; 1842;

· 1865;  fu descritta dal famoso geografo francese Elisée Reclus;

· 1886; 1892 - "Lunga e gravissima";

· 1896;

· 1910 - La lava minaccia da vicino Belpasso;

· 1911 - Forte attività stromboliana dalla Voragine e formazione del cratere di nord-est;

· 1911 - La lava sfiora il villaggio di Solicchiata, nel comune di Castiglione di Sicilia, in località Imboscamento;

· 1923 - La lava raggiunge le porte di Linguaglossa;

· 1928 - Il 2 novembre si apre una frattura sotto il cratere centrale; il 3 novembre si attiva una seconda frattura da cui

             viene emessa una colata che si riversa in una zona disabitata; il 5 novembre una terza frattura si apre sopra Ripa della Naca. Da qui viene emessa una colata lavica 

             che il 6 novembre taglia la ferrovia Circumetnea e il 7 novembre raggiunge e distrugge Mascali. L'eruzione termina il 20 novembre dopo che il fronte lavico più 

             avanzato ha raggiunto quota 25 metri sul livello del mare. Da annotare anche che in quei giorni di panico dovuto all'avanzare della lava verso le abitazioni due 

             persone perdono la vita;

· 1947;

· 1950-1951 - Eruzione a nord di Milo: durò 372 giorni con l'emissione di 171 milioni di metri cubi di lava da quota 2800 e 2250 m s.l.m. est;

· 1971- Dal 5 aprile al 7 maggio diverse bocche intorno a quota 3000 m sul fianco del cratere di sud-est. Dal 7 maggio al 12 giugno, ben 7 fessure da quota 2800 m a quota 

           1800 m nella valle del Leone. La colata che partì dalla quota più bassa appena sopra il rifugio Citelli, spinse un imponente fronte lavico fino ai margini dell'abitato  

            di Fornazzo (Milo). Si forma il cratere di Sud-Est;

· 1979- Fenomeni esplosivo-effusivi al cratere subterminale di sud-est e con lave che dalla Valle del Bove arrivano a  minacciare Fornazzo. Nove morti e 30 feriti per

            un'improvvisa esplosione di massi presso la voragine ovest del cratere centrale;

· 1981- L'eruzione di Randazzo, che lambì la periferia e interruppe la Circumetnea, la ferrovia  Alcantara-Randazzo e la statale Linguaglossa-Randazzo;

· 1983- Il primo tentativo al mondo di deviare una colata lavica con l'uso di esplosivi;

· 1991;

· 1992 - L'eruzione di Zafferana, una delle più lunghe ed importanti fra quelle recenti;

· 2000; 2001 - Grandi il disagi causati dalla continua ricaduta di cenere su Catania e sui centri pedemontani; chiusura dell'aeroporto Fontanarossa.

· 2002 - L'emissione di lava, di cenere e di altri prodotti vulcanici viene stimata intorno ai 160 milioni di metri cubi. Questa eruzione è stata denominata l'eruzione perfetta.

             Essa è da considerarsi tra le più esplosive degli ultimi 100 anni.

· 2004 - Eruzione del cratere di sud-est;

· 2006 - Nella tarda serata del 15 luglio si apre una fessura eruttiva sul fianco orientale del cratere di sud-est da cui comincia a fuoriuscire una colata che si riversa

             all'interno della Valle del Bove fino al 24 luglio;

· 2006 - Il 16 novembre l'attività del cratere di sud-est aumenta, questo causa alcuni crolli del suo fianco orientale che danno vita a piccoli flussi piroclastici che avanzano

             per qualche centinaio di metri;

· 2007 - 4 settembre. Eruzione del cratere di sud-est. Dalle 18.00 alle 5.00 del giorno dopo fuoriescono fontane di lava alte più di 400 metri. Una colata lavica ben

             alimentata si riversa in fondo alla desertica Valle del Bove. La cittadina di Giarre viene ricoperta da cenere vulcanica;

· 2007 - 23 novembre. Nuova spettacolare eruzione del cratere di sud-est, con alte fontane di lava quasi simili a quelle avute il 4 settembre dello stesso anno. L'eruzione è

             durata solo poche ore, dalle 20.30 alle 04.00 circa del mattino seguente. Il vento ha sospinto la nube di cenere verso nord-est, causando la caduta di cenere sulla 

              città di Messina. 

· 2008 - 13 maggio. L'eruzione viene annunciata da uno sciame sismico concentrato nella prima parte della giornata. In  mattinata ha inizio l'eruzione, che sarà una delle

             più lunghe. Finirà infatti dopo 419 giorni, il 6 Luglio 2009.

· 2009 - 6 novembre. Dopo 4 mesi esatti dalla conclusione dell'ultima eruzione, l'Etna si fa sentire nuovamente. A partire dalle 21.24, ha inizio dal basso fianco orientale

             del Cratere di Sud-Est una modesta attività stromboliana con getti di lava alti una decina di metri.

· 2010 - 8 aprile. Nel tardo pomeriggio, dal cratere a pozzo presente alla base orientale del Cratere di Sud-Est si alza per circa 1 km un pennacchio di fumo scuro

              contenente cenere lavica che ricadrà nei territori di Milo, Fornazzo e Linguaglossa. Il fenomeno, durato alcune decine di minuti, è stato annunciato da una serie di

              scosse sismiche (la piu' intensa di magnitudo 4,2), registrate qualche giorno prima.

 

Il territorio del vulcano è tutto un mondo di ambienti differenti per morfologia e tipologia. Coltivato fino ai mille metri s.l.m. e fortemente urbanizzato sui versanti est e sud si presenta selvaggio e brullo soprattutto dal lato ovest dove dai mille metri in poi predominano le "sciare", specie nella zona di Bronte. Poco urbanizzato, ma di aspetto più dolce il versante nord con il predominio dei boschi al di sopra di Linguaglossa. Il versante est è dominato dall'aspetto inquietante della Valle del Bove sui margini della quale si inerpicano i fitti boschi. Al di sopra dei 1000 m, in inverno, è presente la neve che spesso dura fin quasi all'estate. Questa è raggiungibile agevolmente dai versanti sud e nord. Di conseguenza sull'Etna si trovavano anche due stazioni sciistiche la cui particolarità è quella di poter sciare sulla neve potendo osservare il mare. Da quella Sud del Rifugio Sapienza, nel territorio di Nicolosi, è possibile ammirare tutto il golfo di Catania e la valle del Simeto. Nelle piste a Nord, quelle di Piano Provenzana in territorio di Linguaglossa, lo scenario che si apre d'innanzi comprende Taormina e le coste della Calabria. Le piste di Nicolosi sono state danneggiate dall'eruzione dell'estate del 2001, quando una colata lavica ha distrutto la stazione d'arrivo della funivia ed il centro servizi passando a pochi metri dallo stesso "Rifugio Sapienza". Le piste di Piano Provenzana sono state colpite dalla colata dell'Autunno del 2002. Negli anni settanta del XX secolo le piste del versante sud, Nicolosi, sono state protagoniste della "Tre giorni Internazionale della Etna"gara di sci alpino che vedeva alla partenza i grandi nomi dello sci alla fine delle gare della coppa del mon -do.Poi con il passare degli anni e con l'avvento del professionismo esasperato in tutte le discipline sportive,questa gara non ha più avuto luogo. L'Etna è anche meta ininterrotta delle visite di turisti interessati al vulcano e alle sue manifestazioni in virtù del fatto che è uno dei pochi vulcani attivi al mondo ad essere a portata di mano di chiun que avendo a supporto ogni tipo di mezzo di comunicazione per raggiungerlo. Sono presenti infatti anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in sicurezza portano fino ai crateri sommitali. Il circondario ha caratteristi che che ne rendono le terre ottime per produzioni agricole, grazie alla particolare fertilità dei detriti vulcanici. La zona abitata giunge fino ai 1000 m.s.l.m. mentre le zone coltivate e boschive vanno fin oltre i 1500 metri. Ampie parti delle sue pendici sono comprese nell'omonimo parco naturale che è meta di turisti amanti della natura e di un sano relax. Nel dialetto della Sicilia orientale il vulcano è chiamato anche semplicemente 'a muntagna.

Leggende: A proposito del dio Eolo, il re dei venti, si diceva che avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell'Etna. Secondo il poeta Eschilo, il gigante Tifone fu confinato nell'Etna e fu motivo di eruzioni. Un altro gigante, Encelado, si ribellò contro gli dei, venne ucciso e fu bruciato nell'Etna. Su Efesto o Vulcano, dio del fuoco e della metallurgia e fabbro degli dei, venne detto di aver avuto la sua fucina sotto l'Etna e di aver domato il demone del fuoco Adranos e di averlo guidato fuori dalla montagna, mentre i Ciclopi vi tenevano un'officina di forgiatura nella quale producevano le saette usate come armi da Zeus. Si supponeva che il "mondo dei morti" greco, il Tartaro, fosse situato sotto l'Etna. Su Empedocle, un importante filosofo presocratico e uomo politico greco del V secolo a.C., venne detto che si buttò nel cratere del vulcano, anche se in realtà sembra che sia morto in Grecia. Si dice che quando l'Etna eruttò nel 252, un anno dopo il martirio di Santa Agata, il popolo di Catania prese il velo rosso della Santa, rimasto intatto dalle fiamme del suo martirio, e ne invocò il nome. Si dice che a seguito di ciò l'eruzione finì e che per questo motivo i devoti invocano il suo nome contro il fuoco e lampi.

Secondo una leggenda inglese l'anima della regina Elisabetta I d'Inghilterra ora risiede nell'Etna, a causa di un patto che lei fece col diavolo in cambio del suo aiuto per governare il regno.

Sito dove vedere il vulcano in tempo reale: http://www.etnaweb.net/